tag:blogger.com,1999:blog-8407537850727918581.post783259752378744857..comments2017-08-26T11:22:22.525+02:00Comments on IL PARACLETO MENTALE: Gli uomini e le bestie.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/11707562316042974237noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-8407537850727918581.post-22350961911256919192014-06-06T00:00:09.815+02:002014-06-06T00:00:09.815+02:00Esordisco ringraziandoti dell'intervento. Andi...Esordisco ringraziandoti dell'intervento. Andiamo per gradi.<br />Certamente non si è mai visto un animale indotto all'autolesionismo (per quanto si possa addurre un esempio inerente gli scorpioni, i quali, qualora si trovino in una situazione mortale dal quale non vi è modo di sfuggire, prima di rassegnarsi alla morte provano a suicidarsi "autopungendosi", con scarsi risultati, essendo immuni al proprio veleno) e tanto meno al sacrificio ad una deità immanente, poiché essi sono separati e disinteressati (per Natura) da queste creazioni umane (tanto per citare un celebre ritornello di Patrick Hernandez, loro sono "born to be alive").<br />Altresì è risaputo che molti esseri umani si sono sacrificati per preservare la vita e l'incolumità di altri esseri umani, e qui parli di "esaltazione dell'umanità", il che è senz'altro vero. Ma si potrebbe negare l'origine etico-morale del concetto di "umanità"? Non è forse un luogo comune definire una persona "umana" come misericordiosa o magnanima? Accostare ad un individuo l'attributo "umano" è come accostare ad un'aquila l'attributo "volatile", è così per Natura. Emerge invece, nel succitato luogo comune, una matrice etico-sociale della definizione di "umanità". <br />E qui ricolleghiamoci al tema del sacrificio, per così dire, "disinteressato" di un individuo per salvare la vita altrui. Perché lo metto tra virgolette? Perché non esiste, a mio parere, una condotta che, anche con stratosferici voli pindarici, non soddisfa un interesse dell'individuo, ma ciascuna condotta ha il suo fine, anche se ciò comporta la morte. <br />Prendiamo un esempio: un distinto signore vede passare un bambino in mezzo alla strada, e si accorge che sta sopraggiungendo un camion che non ha modo di evitare il bambino. Il nostro distinto signore si lancia in mezzo alla strada per allontanare l'infante, finendo schiacciato sotto l'autocarro.<br />Cosa avrà spinto questo agnello a salvare un altro essere umano sacrificando se stesso? Io addurrei due possibili pensieri:<br />- "se salvo quel bambino innocente, il Signore ricompenserà la mia condotta affidando la mia anima al Cuore Immacolato di Maria ed al coro degli Angeli del Paradiso." = interesse religiosamente diretto:<br />- "se salvo quel bambino, tutti mi ricorderanno come un eroe!" = interesse socialmente diretto.<br />Ovviamente le ipotesi sono tante, io mi limito a dire quelle, a mio parere, più lampanti.<br /><br />Concludo rispondendo alla tua domanda: certamente esiste una visione utilitaristica dell'arte, soprattutto della musica (non prendiamo in considerazione l'arte "materiale" come la scultura o la pittura, in quanto entrano in gioco dei meccanismi psicologici troppo complessi per essere semplicemente accennati).<br />Pensiamo a questa idilliaca scenetta: una donna rapita dalla melodia intessuta dalle dita di un pianista. Semplice dal punto di vista pratico, ma è il lato "interiore" che va analizzato: questo pianista sfrutta la passione per la musica romantica e smielosa di codesta fanciulla per lanciare la sua esca, per accalappiarla e conquistare l'oggetto del suo desiderio. Ecco un fine "utile" dell'arte: incantare la sensibilità altrui per perseguire il proprio obiettivo.<br /><br />In ogni caso, ho già in mente una bozza di intervento proprio sulla musica e sulla sua influenza nell'esperienza umana quotidiana, appena l'ispirazione e la sessione d'esami lo consentiranno, lo troverai pubblicato.<br />Rinnovo i ringraziamenti per avermi dato l'opportunità di avviare un dibattito ragionevolmente condotto.<br />Cordialmente,<br />A. G.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/11707562316042974237noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8407537850727918581.post-35776377693446422952014-06-05T15:19:07.805+02:002014-06-05T15:19:07.805+02:00Per sostenere l'intelligenza delle "besti...Per sostenere l'intelligenza delle "bestie" hai portato come esempi dei prodotti dell' evoluzione, ossia delle reazioni istintive.<br />è vero che le ha pure l'essere umano, ma si è mai visto un animale mettere una zampa sul fuoco per autopunirsi di qualche errore? o sacrificare un figlio per un bene superiore (patria, dio, collettività)?<br />a mio avviso l'uomo è di certo un animale "superiore"... riesce ad uscire dalle briglie dell'istinto per produrre azioni che vanno a vantaggio della ragione.<br />Quando qualcuno compie qualcosa che non gli reca alcun beneficio diretto, lì è l'esaltazione dell'umanità. E' vero che la quasi totalità delle persone sfuggirebbe dalle grinfie di un leone pur di aver salva la pelle (io sarei il primo a darmela a gambe), però vi son casi in cui qualcuno di buon grado ha sacrificato la propria vita per salvare quella di sconosciuti con cui non aveva nulla a che fare...<br />aggiungo in ultima che, a mio avviso, un altro esempio di nostra superiorità alle bestie è la nostra capacità di "ridere", e di produrre "arte"... <br />quale pianista, mi sai dire un fine "utile" dell'arte? Anonymousnoreply@blogger.com